Lo scenario della “riuscita”post Corona virus (Covid-19) è articolato e ben confuso… vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Anzitutto vorrei mettere l’accento sul primo punto in esame ovvero “legittimità” e “sicurezza” dei possibili scenari.
Ad oggi 03/05/2020 le ultime regole a livello statale sono state tracciate dal DPCM del 26 Aprile 2020 ben riassunte nell’infografica che riporto qui di fianco.
f) non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di
DPCM del 26 Aprile 2020
sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività;
b) i soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) devono rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
DPCM del 26 Aprile 2020
c) è fatto divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;
Per cui sembra possibile concludere che la pattinata per allenamento/sport sia INDIVIDUALMENTE possibile (ovvero legittimo) purché in luogo aperto e osservando la distanza di due metri!
Chiarita la legittimità ora vorrei spendere qualche parola sull’opportunità di praticarlo riportando uno studio (in note il collegamento) che abbia cercato di ricostruire il percorso delle “goccioline” possibili portatrici di virus in caso di attività sportiva.
La distanza di due metri riportata dal decreto infatti si basa su condizioni obiettive non congrue per lo sport ovvero mancanza di sforzo fisico, vento, velocità individuale e traiettoria, importanti per chi corre e, a maggior ragione, per chi pattina.
Un colpo di tosse, uno starnuto o la normale respirazione sotto sforzo creano una vaporizzazione di saliva (goccioline del diametro di 40 µm — 200 µm) che finisce nella nostra scia andando a infettare chi ci segue. Lo studio ha simulato le varie velocità e la disposizione di chi segue rispetto a chi precede e ha calcolato la distanza sociale al variare di posizione e velocità.
Infine bisogna considerare che al crescere della velocità le particelle di saliva decadono più rapidamente, ma se si passa in una “nuvola” di particelle vaporizzate queste si possono attaccare ai vestiti e rappresentare una fonte di contagio per più tempo.
I risultati evidenziano che chi corre in scia è maggiormente esposto alle vaporizzazioni e che l’esposizione aumenta al diminuire della distanza tra la persona che guida e quella che segue.
Questo suggerisce che, per evitare una maggiore esposizione alle goccioline, basta evitare di camminare o correre nella scia della persona che precede o mantenere distanze maggiori, dove le distanze aumentano all’aumento della velocità di marcia.
Riassumendo, in assenza di vento contrario, vento di coda e vento trasversale, il distanziamento di sicurezza al variare della velocità è il seguente:
- 4 km/h ➟ 5 metri
- 14 km/h ➟ 10 metri
- 30 km/h ➟ 20 metri
Ulteriori lavori dovrebbero prendere in considerazione l’effetto del vento frontale, del vento di coda e del vento trasversale e di diversi spettri di goccioline.
E’ altrettanto vero che questo studio, per stessa ammissione dei ricercatori, non ha valore sulla diffusione epidemiologica o sul rischio di contagio, ma solo sulla “gittata” delle emissioni.
Al contrario, ad esempio, Benjamin Cowling, docente di epidemiologia e biostatistica all’Università di Hong Kong e autore di uno studio pubblicato in Aprile 2020 sulla rivista Nature, considera che, con tutta probabilità, “il rischio di contagio durante un’attività sportiva come la corsa dovrebbe essere minimo”.
Ultimo punto controverso da esaminare: mascherina oppure no durante lo sport? Quali i rischi?
Il pericolo principale (ma non l’unico), esposto da alcuni medici dello sport, è la così detta “alcalosi”: con la mascherina si respira molta più anidride carbonica dato che questa crea un ambiente “chiuso” in cui resta l’aria respirata. In condizioni di riposo la cosa, oltre a una leggera difficoltà a respirare, non causa problemi.
Sotto sforzo però può portare all’alcalosi e allo svenimento perchè l’organismo si troverebbe in carenza di ossigeno e in “surplus” di anidride carbonica.
Il rischio quindi è di mettersi in salvo dal rischio contagio dovuto ai droplet, le goccioline create dal respiro che possono essere veicolo del virus, ma non dallo svenimento lungo la strada o in campagna.
“La mascherina è controproducente se indossata durante la corsa o, comunque, durante l’attività motoria. Parliamo, naturalmente, di mascherine chirurgiche, che hanno lo scopo di proteggere gli altri dalla vaporizzazione del respiro di chi le indossa. I ‘droplet’, le goccioline che veicolano il virus, vengono bloccate, proteggendo le persone che stanno accanto. Capisco che chi governa debba decidere facendo attenzione alla testa degli altri, ma la mascherina crea problemi”.
dottor Alberto Macis dell’Istituto di Medicina dello Sport della FMSI
Concludendo… pattinate, ma fatelo con prudenza mentendo la distanza più opportuna da chi vi precede e senza mettervi in scia diretta se ne avete la possibilità!
Fonti: